Enrico XLV di Reuss-Gera
Enrico XLV di Reuss-Gera | |
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Enrico XLV di Reuss-Gera in una fotografia del periodo della prima guerra mondiale | |
Capo della casata di Reuss | |
In carica | 1928 – 1945 |
Predecessore | Enrico XXVII |
Successore | Enrico IV |
Trattamento | Sua altezza serenissima |
Nascita | Saalburg-Ebersdorf, 13 maggio 1895 |
Morte | scomparso nel 1945[1] |
Dinastia | Reuss |
Padre | Enrico XXVII di Reuss-Gera |
Madre | Elisa di Hohenlohe-Langenburg |
Enrico XLV di Reuss-Gera (Saalburg-Ebersdorf, 13 maggio 1895 – scomparso nel 1945) fu principe ereditario di Reuss-Gera dal 1913 al 1918 e capo della casata di Reuss dal 1928 fino alla sua scomparsa.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Enrico XLV nacque a Ebersdorf, unico figlio sopravvissuto di Enrico XXVII di Reuss-Gera (1858–1928) e di sua moglie, la principessa Elisa di Hohenlohe-Langenburg (1864–1929).
Egli frequentò il liceo a Dresda e prestò servizio come luogotenente dell'esercito tedesco durante la prima guerra mondiale. Dopo la guerra egli continuò i propri studi a Lipsia, Marburgo, Monaco di Baviera e Kiel perfezionandosi in letteratura, musica e filosofia. Grande amante del teatro, fu direttore di musica, compositore e scrittore di opere. Nel 1923, Enrico XLV divenne capo del dipartimento drammaturgico del Teatro Reussiano a Gera.
Dopo la morte del padre il 21 novembre 1928 egli divenne il capo della casata di Reuss dopo che le due linee di Reuss-Gera e Reuss-Griez erano state unite all'estinzione della linea maschile di quest'ultima nel 1927.
Nel 1935 Enrico XLV decise di adottare uno dei suoi parenti, il principe Enrico I (1910–1982) membro del ramo secondario dei Reuss-Köstritz. L'adozione ebbe luogo essenzialmente per ragioni ereditarie e non per diritti di successione alla casata di Reuss; il principe di Reuss-Köstritz sposò 1939 la duchessa Woizlawa Feodora, figlia di Adolfo Federico di Meclemburgo-Schwerin e nipote di Enrico XLV.
Durante gli anni '30, Enrico XLV divenne un simpatizzante del nazismo e membro quindi del partito nazista.[2] Nell'agosto del 1945 egli venne arrestato a Ebersdorf dai sovietici e da allora scomparve, anche se alcuni asserirono che fosse morto nel campo n. 2 di Buchenwald sebbene tale nome non risulta in alcun libro delle persone morte in questi campi speciali. Il 5 gennaio 1962 venne dichiarato morto dal tribunale di Büdingen.[3] La sua intera fortuna, ad ogni modo, era stata confiscata dal 1948 dall'amministrazione sovietica in Germania tra cui i castello di Ebersdorf, Thallwitz e Osterstein.[4]
Enrico XLV non si sposò mai e non ebbe figli e come tale alla sua morte il ruolo di capo della casata di Reuss passò a Enrico IV di Reuss-Köstritz.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dichiarato morto dal 1962.
- ^ Lionel Gossman: Brownshirt Princess; A study of the "Nazi Conscience". Open Book Publishers, Cambridge 2009. ISBN 978-1-906924-07-2, S. 68
- ^ Monarchies of Europe - Formerly-reigning monarchs and present-day claimants in Europe, su btinternet.com. URL consultato il 4 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2012).
- ^ The "Wolfgang Rosenthal Clinic Thallwitz / Saxony in the two German dictatorships, inaugural dissertation by Kerstin Ackerman, Giessen 2008, p. 51
Altri progetti
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